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E' stata aggiornata la Gallery del sito con le foto del 2020.
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E' stato aggiornato il canale YouTube della Fanfara Alpina di Asso
Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".
Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d'Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 del parlamento, nella quale è stato votato il relativo disegno di legge. Il 21 aprile 1861 quella legge diventa la n. 1 del Regno d'Italia.
In circa due anni, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, nacque, da un 'Italia divisa in sette Stati, il nuovo regno: un percorso che parte dalla vittoria militare degli eserciti franco-piemontesi nel 1859 e dal contemporaneo progressivo sfaldarsi dei vari Stati italiani che avevano legato la loro sorte alla presenza dell'Austria nella penisola e si conclude con la proclamazione di Vittorio Emanuele II re d'Italia.
Tra il 1859 e il 1860 non ci fu un vero scontro tra l'elemento liberale e le vecchie classi dirigenti ma una rassegnata accettazione della nuova realtà da parte di queste ultime. Solo nel regno meridionale si manifestò una qualche resistenza, dopo la perdita della Sicilia e l'ingresso di Garibaldi a Napoli (7 settembre), senza colpo ferire, con la battaglia del Volturno e la difesa di alcune fortezze. Il nuovo Stato non aveva tradizioni politiche univoche (insieme ad un centro nord con tradizioni comunali e signorili, c'era un mezzogiorno con tradizioni monarchiche fortemente accentrate a Napoli) ma si basava su una nazione culturale di antiche origini che costituiva un forte elemento unitario in tutto il paese, uno Stato - come scrisse all'indomani della conclusione della seconda guerra mondiale un illustre storico svizzero, Werner Kaegi - che cinque secoli prima dell'unità aveva "una effettiva coscienza nazionale" anche se priva di forma politica. Nel rapidissimo riconoscimento del regno da parte della Gran Bretagna e della Svizzera il 30 marzo 1861, ad appena due settimane dalla sua proclamazione, seguito da quello degli Stati Uniti d'America il 13 aprile 1861, al di là delle simpatie per il governo liberale di Torino, ci fu anche un disegno, anche se ancora incerto, sul vantaggio che avrebbe tratto il continente europeo dalla presenza del nuovo regno.
Cominciò infatti a diffondersi la convinzione che l'Italia unita avrebbe potuto costituire un elemento di stabilità per l'intero continente. Invece di essere terra di scontro tra potenze decise ad acquistare una posizione egemonica nell'Europa centro-meridionale e nel Mediterraneo, l'Italia unificata, cioè un regno di oltre 22 milioni di abitanti, avrebbe potuto rappresentare un efficace ostacolo alle tendenze espansioniste della Francia da un lato e dell'impero asburgico dall'altro e, grazie alla sua favorevole posizione geografica, inserirsi nel contrasto tra Francia e Gran Bretagna per il dominio del Mediterraneo.
E' stato aggiornato il portale della Fanfara Alpina di Asso.
Sono in arrivo a breve le nuovissime uniformi militari vegetate adottate dalla Fanfara Alpina di Asso, corredate di tutto l'equipaggiamento necessario per rendere ancora più perfetto il complesso musicale.
A partire dagli anni '60, l'esercito italiano aveva in uso la mimetica “tre colori” italiana, policromia che derivava da quella adottata durante la seconda guerra mondiale.
Negli anni '90 è stata adottata la mimetica denominata “roma” con policromia tipo “woodland”.
Con la necessità di migliorare gli equipaggiamenti e la mimetizzazione dei nostri soldati, per meglio differenziarli dagli altri eserciti, è stata introdotta nel 2004 la mimetica “vegetata”, scoperta grazie agli studi effettuati da un ufficiale incursore appassionato di mimetismo e dalle più recenti evoluzioni delle policromie di tipo digitale e tedesco.
Anche se in teatro operativo (Afganistan e Iraq) si è vista molto la versione desertica, dalla missione in Libano si è potuta osservare la vegetata nella versione per climi temperati notando la sua buona efficenza sul terreno.
Sembra che la produzione delle divise non sia stata data ad una ditta in particolare, ma che ci siano molti fornitori che stiano consegnando diversi modelli della mimetica , per questo i capi in commercio non risultano tutti uguali né per la forma, né per i colori e né per i materiali. inoltre sembra anche che la ditta Ferrino sia stata preposta per la creazione di zaini e buffetterie varie del medesimo colore della mimetica che completano l'equipaggiamento individuale del soldato.
La policromia della vegetata colpisce subito per i toni chiari dei colori e la forma frastagliata delle macchie dai colori nero, marrone, verde e una tonalità particolare molto chiara ottenuta dalla miscelazione di verde e marrone.
Il colore sopra descritto ben si adatta alla natura dei nostri terreni e la rende idonea a molti tipi di vegetazione, da quella estiva a quella invernale; riproducendo, in molti casi, addirittura i raggi del sole che penetrano nella vegetazione creando uno sgranamento della sagoma con l'effetto 3d, mimetizzandola perfettamente.
La forma del modello è molto semplice e ricalca gli ultimi sviluppi delle più moderne divise in uso; il tessuto con cui è confezionata la vegetata è un robusto tessuto con tramatura rip-stop che la rende idonea agli usi più disparati.
La giacca si presenta con due grosse tasche inclinate pettorali e due grosse tasche leggermente inclinate all'altezza dei bicipiti, occorre notare che tutte le tasche sono chiuse tramite dei bottoni.
Presenta, inoltre, numerosi velcri utilizzabili per l'applicazione di varie patch e dei diversi possibili nomi che., a differenza del modello precedente (la "roma") permette di intercambiarli senza tutte le volte doverli cucire.
Nella parte interna c'è un'utile tasca con zip ed una regolazione della vita per mezzo di un elastico con bottoni. Una particolarità molto utile,è la possibilità di chiudere il colletto con un bottone proteggendo in modo efficace il collo dagli agenti esterni.
Da abbinare alla mimetica è stato creato il parca in gore-tex da utilizzare nelle condizioni avverse e nel periodo invernale.
Il pantalone ricalca il modello classico in uso nei vari eserciti con due grosse tasche laterali e tessuto di riporto per proteggere le ginocchia.